Drenaggio chirurgico di pseudocisti
Il drenaggio delle pseudocisti pancreatiche può essere eseguito per via percutanea (puntura sotto guida radiologica), per via endoscopica (puntura trans-gastrica) e per via chirurgica (pseudocisto-gastrostomia o pseudocisto-digiunostomia).
Il primo approccio è poco utilizzato, mentre l’endoscopia è ormai la metodica di scelta per le pseudocisti che improntano lo stomaco. Dopo gastroscopia (ed eventuale controllo ecoendoscopico) si pratica la puntura trans-gastrica, drenando il contenuto della pseudocisti nello stomaco, e si posiziona una o più protesi in plastica per favorire il drenaggio del liquido residuo.
La terapia chirurgica è indicata nei casi in cui il drenaggio endoscopico non sia tecnicamente possibile, o perchè la pseudocisti è separata dallo stomaco, o perchè sono presenti circoli vascolari collaterali intorno allo stomaco che non rendono sicura la puntura.
L’intervento chirurgico è inoltre proposto per pseudocisti plurirecidive o per grosse pseudocisti sintomatiche (dolore, ittero, compressione gastrica-duodenale) e/o sovrainfette. L’obiettivo è lo svuotamento della pseudocisti in un viscere cavo contiguo.
In caso di contatto con la faccia posteriore dello stomaco può essere confezionata una pseudocisto-gastrostomia attraverso una gastrotomia anteriore di servizio. Nei restanti casi viene solitamente confezionata una pseudocisto-digiunostomia su ansa defunzionalizzata (a Y). Sono descritte anche pseudocisto-duodenostomie trans-duodenali. Una condizione necessaria per eseguire in sicurezza l’intervento è che la parete della pseudocisti sia sufficientemente spessa e solida da garantire la “tenuta” dell’anastomosi (solitamente dopo un periodo minimo di 6 settimane dalla comparsa della pseudocisti stessa).