Neoplasie cistiche mucinose

Le neoplasie cistiche mucinose sono osservate quasi esclusivamente nel sesso femminile e sono localizzate al corpo e alla coda del pancreas. L’età media alla diagnosi è di 53-55 anni. Queste lesioni hanno un potenziale maligno. L’età sembra essere direttamente proporzionale al grado di aggressività biologica della neoplasia, essendo le pazienti con lesione maligna (cisto-adenocarcinoma mucinoso invasivo) più anziane delle pazienti affette da forme benigne. Ciò avvalora l’ipotesi di una possibile progressione nel tempo da adenoma (benigno) a carcinoma. Spesso nella stessa lesione possono essere presenti diversi gradi di degenerazione.

Così come per le neoplasie cistiche sierose, attualmente la maggior parte delle diagnosi è occasionale. I sintomi, quando presenti, sono poco specifici (vago dolore addominale, senso di pesantezza, maldigestione), non sono indicativi di una patologia pancreatica e non consentono una diagnosi differenziale all’interno delle neoplasie cistiche. Nelle forme maligne possono comparire anoressia e perdita di peso.

L’aspetto radiologico caratteristico è di una lesione formata da un piccolo numero di grosse cisti o da una cisti singola. Le cisti contengono spesso esili setti. Le pareti della neoplasia sono solitamente spesse e nette, possono essere presenti delle estroflessioni papillari e delle calcificazioni periferiche a guscio d’uovo (segni di possibile degenerazione). L’invasione dei vasi contigui al pancreas è un chiaro segno di malignità. Anche per le neoplasie cistiche mucinose le indagini più accurate a scopo diagnostico sono la Risonanza Magnetica con Colangio-Pancreatografia, l’ecoendoscopia con analisi del liquido cistico ed esame citologico, e l’ecografia con mezzo di contrasto.

La terapia delle neoplasie cistiche mucinose è chirurgica. In relazione al singolo caso clinico, possono anche essere proposti interventi di resezione atipica con tecniche mini-invasive. Per lesioni di piccole dimensioni, è stato proposto anche un approccio conservativo (sorveglianza radiologica), che può essere particolarmente adatto negli anziani o in pazienti con rischio chirurgico molto elevato.

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Crippa S, et al. Ann Surg. 2008;247-571-579.