Duodenocefalopancreasectomia
La duodenocefalopancreasectomia (DCP) è l’intervento di scelta per neoplasie della testa e del processo uncinato del pancreas, dell’ampolla di Vater, del duodeno e del coledoco terminale. E’anche indicata in alcune forme di pancreatite cronica (Pancreatiti paraduodenali). E’ normalmente eseguita per via laparotomica (cioè attraverso una incisione addominale, mediana o sottocostale), consiste nell’asportazione “in blocco” della testa del pancreas, del coledoco intrapancreatico, del duodeno, della prima ansa digiunale, della colecisti. E’ eseguita anche l’asportazione dei linfonodi regionali, in relazione al singolo caso la linfoadenectomia può essere più o meno allargata. E’, dal punto di vista tecnico, uno degli interventi più difficili (se non il più difficile) in chirurgia addominale.
Esistono due principali varianti tecniche:
- DCP secondo Kausch-Whipple (Figura 1). La demolizione è estesa a parte dello stomaco (antro gastrico).
- DCP secondo Longmire-Traverso (Figura 2). La resezione è condotta a livello della prima porzione duodenale, preservando così l’antro gastrico e il piloro.
Dopo l’asportazione del pezzo operatorio, il tempo ricostruttivo prevede il confezionamento di tre anastomosi:
- Anastomosi pancreatica. Il moncone pancreatico rimanente (corpo e coda) viene suturato con il digiuno (anastomosi pancreo-digiunale), o con la parete posteriore dello stomaco (anastomosi pancreo-gastrica). Queste tipi di anastomosi pancreatica sono equivalenti in termini di risultati.
- Anastomosi biliare. Il moncone della via biliare principale viene suturato con il digiuno (epatico-digiunoanastomosi) subito a valle dell’anastomosi pancreatica (se è stata eseguita una pancreo-digiunoanastomosi).
- Anastomosi digestiva. Il moncone gastrico (nella DCP secondo Kausch-Whipple) o il moncone duodenale (nella DCP secondo Longmire-Traverso) vengono suturati con il digiuno a valle dell’anastomosi pancreatica e di quella biliare.
Esistono numerose tecniche di confezionamento delle anastomosi, così come numerose varianti nel montaggio delle anastomosi stesse (e.g. su singola o su doppia ansa digiunale). Gli studi clinici condotti sinora non hanno dimostrato netti vantaggi in favore di una particolare tecnica demolitiva o ricostruttiva, lasciando al chirurgo la scelta dell’approccio in base al singolo caso e all’esperienza del centro chirurgico.
Nelle figure 1B e 2B è rappresentato il montaggio delle anastomosi su singola ansa (Secondo Child) con anastomosi pancreo-digiunale, la tecnica più utilizzata nel nostro centro.