Dimissione e follow-up
In generale, dopo interventi di chirurgia pancreatica, il paziente può essere dimesso se:
- Tollera regolarmente una dieta solida
- E’ presente una normale funzionalità intestinale
- Il controllo del dolore è adeguato con analgesici orali
- E’ abile a muoversi in autonomia
- Non c’è evidenza clinica o agli esami di laboratorio di complicanze post-operatorie o altri problemi medici non trattati
- In caso di decorso post-operatorio complicato, la complicanza è stata risolta e sono validi i primi quattro punti in alto
La dimissione è fissata dal team medico in accordo con il paziente, con anticipo sufficiente per poter organizzare gli aspetti logistici (specialmente per chi proviene da fuori regione). Al momento della dimissione è rilasciata la lettera per il medico di medicina generale, che contiene le informazioni sulla diagnosi di ammissione, sull’intervento chirurgico eseguito, e sul decorso post-operatorio. E’ inoltre indicata la terapia da seguire a casa e i possibili appuntamenti in post-ricovero.
Il paziente e i familiari possono chiedere informazioni e porre tutte le domande del caso al membro dell’equipe medica che li assiste durante il processo di dimissione. In pre-dimissione il paziente è educato dal personale infermieristico riguardo eventuali terapie nuove e/o particolari (ad esempio iniezioni sottocute di insulina o di eparine a basso peso molecolare, gestione della terapia insulinica con apposite penne), o alla gestione di eventuali medicazioni o drenaggi. E’ possibile, dopo decorso complicato, che il paziente sia dimesso con un drenaggio chirurgico in sede, che sarà gestito ambulatorialmente sino alla sua rimozione.
Il paziente può chiedere alla coordinatrice infermieristica il rilascio del certificato di ricovero per uso personale o il certificato di idoneità al viaggio in aereo, se necessario. E’ inoltre possibile richiedere copia della cartella clinica a un apposito ufficio (ufficio cartelle cliniche, sito al piano terra, lotto B), secondo le modalità illustrate dalla coordinatrice infermieristica stessa.
Se l’esame istopatologico definitivo sul pezzo operatorio è pervenuto durante la degenza, il medico responsabile ne comunica al paziente il risultato e pianifica il possibile successivo iter terapeutico. Se al momento della dimissione l’istologia definitiva non fosse pervenuta, il paziente sarà contattato dal personale amministrativo all’arrivo del referto e sarà convocato per un appuntamento con il medico responsabile per la comunicazione di diagnosi.
Esami in post-ricovero
In alcuni casi potrebbe essere necessario eseguire degli esami strumentali (ad esempio esami radiologici: lastra del torace, ecografia addominale, TAC, Risonanza Magnetica, PET) o consulenze specialistiche dopo la dimissione. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona permette di eseguire tali esami e/o consulenze in regime di post-ricovero (con impegnativa interna allegata alla lettera di dimissione, senza corrispondere ticket) sino a un mese dalla dimissione.
Il paziente è atteso in reparto (presso lo studio della coordinatrice infermieristica) circa 30 minuti prima dell’orario dell’esame/consulenza per ritirare la cartella clinica, che andrà in visione allo specialista che esegue la prestazione. La cartella è poi riconsegnata alla coordinatrice infermieristica. Il referto di una consulenza specialistica è redatto sul momento e inserito direttamente nella cartella clinica; il referto degli esami radiologici è normalmente comunicato elettronicamente al reparto nell’arco di qualche ora. Il paziente potrà attendere in sala d’attesa la refertazione dell’esame e discutere con un componente dell’equipe medica il risultato. Se per motivi tecnici il l’esame non dovesse essere refertato in giornata, il paziente verrà ricontattato dal personale medico per la comunicazione del risultato e per le eventuali considerazioni del caso. Una volta ultimati gli esami di post-ricovero, la cartella clinica viene chiusa e archiviata.
Follow-up
In relazione al tipo di patologia riscontrata, il paziente viene arruolato in un protocollo di follow-up (è cioè seguito nel tempo). Il follow-up può consistere in una visita o in una serie di visite periodiche con il medico che ha in carico il paziente; può in certi casi essere condotto anche per telefono. Se necessario, il paziente può inviare i referti di esami eseguiti periodicamente (a seconda del tipo di protocollo) per fax o in allegato a una email, come indicato dal medico che ha in carico il caso clinico.
I pazienti possono essere inoltre contattati telefonicamente da un componente dell’equipe medica per l’aggiornamento periodico del nostro archivio elettronico o per informazioni finalizzate a uno studio clinico in corso o a un progetto di ricerca. Raccomandiamo, per quanto possibile, massima collaborazione al fine di far progredire la ricerca e offrire cure sempre migliori ai pazienti e alle generazioni future.