Necrosectomia mini-invasiva

Il concetto di necrosectomia mini-invasiva comprende diverse tecniche utilizzate (anche in maniera sequenziale) in alternativa alla classica necrosectomia open (con incisione laparotomica). La necrosectomia endoscopica e la necrosectomia mini-invasiva retroperitoneale sono state introdotte recentemente e permettono di evitare il trauma chirurgico associato con la necrosectomia open in pazienti estremamente fragili. 

Gli studi che comparano le tecniche mini-invasive con la classica tecnica open hanno suggerito un vantaggio (in termini di mortalità) per l’approccio mini-invasivo. Tali studi sono però poco numerosi e riguardano un numero limitato di pazienti. La comparazione tra studi è inoltre piuttosto difficile vista la grande eterogeneità dei pazienti con necrosi infetta, specialmente per quanto riguarda l’estensione della necrosi stessa. In generale, le tecniche mini-invasive sono efficaci e hanno un ruolo di rilievo nel trattamento della pancreatite severa con necrosi infetta; la scelta del tipo di approccio e del timing va studiata caso per caso da un team multidisciplinare esperto.

La necrosectomia endoscopica è una tecnica di nuova introduzione che consiste nell’accesso alla loggia pancreatica per via trans-gastrica (cioè attraverso la parete dello stomaco). In corso di endoscopia, si seziona la parete posteriore dello stomaco e – dopo aver dilatato l’accesso con apposito palloncino – si accede sotto visione (su monitor) all’area di necrosi e si pratica la necrosectomia con appositi strumenti. Spesso si posiziona uno stent transpapillare sul dotto pancreatico principale. Questa tecnica è particolarmente indicata in caso di necrosi del corpo pancreatico, a diretto contatto con la parete gastrica posteriore.  

Nella necrosectomia mini-invasiva retroperitoneale l’accesso alla cavità necrotica è ottenuto dal fianco. L’accesso può essere chirurgico (una piccola incisione lombotomica) o sul tragitto di un drenaggio precedentemente posizionato sotto guida radiologica (TAC). La via di accesso è dilatata con appositi strumenti, fino a permettere l’inserimento di un nefroscopio con canale operativo, attraverso cui si inseriscono gli strumenti per asportare sotto visione la necrosi pancreatica. Possono essere contestualmente posizionati altri drenaggi per il lavaggio della loggia pancreatica, e la procedura può essere ripetuta anche più volte sino al raggiungimento del risultato desiderato.